Reti sociali, comunicazione e bisogno di attenzione

Qualche tempo fa, ho proposto la mini-sfida di astinenza dai social network, intitolata "Asocial 24" (leggi il testo della sfida qui).
Come mi proponevo, l'ho sperimentata di persona: riporto le principali riflessioni che ne sono sorte, sulle reti sociali, sulla comunicazione e sul bisogno di attenzione.


Credevo che non mi sarebbe stato difficile restare 24 ore senza social network... ma mi sbagliavo.
Ho dovuto fermarmi diverse volte, durante le mie 24 ore asociali, dall'accedere a Twitter o Facebook, ed ogni volta ho voluto indagare il motivo per cui sentivo il bisogno di connettermi, individuandone due principali.

Comunicare
Ok, direi che questo è un buon motivo per accedere a un social network. La tecnologia ci offre ottimi strumenti per sentire più vicini i nostri amici, dunque (nel limite del sano utilizzo e della non dipendenza) perchè non sfruttarli?
Non avere il social network a disposizione per i miei messaggi mi ha fatto notare che la comunicazione di ogni giorno è ormai "colorata", multimediale e collettiva, tanto che un messaggio di testo sembra scarno e piuttosto poverello, come se mancasse qualcosa... qualcosa che ormai è parte integrante del dialogo.
Senza contare poi che per la prima volta da mesi, prima di mandare un messaggio ho controllato se mi bastasse il credito... chi se lo ricordava che gli sms si pagano?!

Farmi pubblicità
Ecco, questo non lo avevo mai notato. Quando scrivo qualcosa, pubblico un post, faccio una bella foto, mi viene istintivo diffondere il link ai miei contatti. Perchè? Visto che un requisito fondamentale di questa mini-sfida è la sincerità, lo ammetto anche se non mi piace: per farmi pubblicità, "avere un pubblico" e magari ricevere qualche complimento. Ok, un po' di sano ego va bene (se non volessi farmi leggere da nessuno terrei un diario privato e non un blog) ma notare quante volte in 24 ore avrei approfittato del social network per auto-promuovermi mi ha fatto riflettere.
Cos'ha di accattivante la pubblicità sulle reti sociali? Principalmente questo: difficilmente si ricevono critiche. I commenti degli amici sono quasi sempre positivi e incoraggianti, e chi di loro non apprezza quel che linkiamo, visto che siamo amici, se ne sta zitto invece di dire che non gli piace. Certo è appagante, ma non molto costruttivo...


Ma durante la giornata di astinenza, ho anche notato che molte cose del social network invece non mi sono mancate affatto; ho analizzato anche quelle.

Aggiornamenti
La più strana fra tutte, che mi aspettavo lasciasse un po' di vuoto e invece non ne ha lasciato, è stato il non avere aggiornamenti sulle attività dei miei amici. Non mi è pesato non poter leggere cosa stessero facendo, perchè a pensarci bene i messaggi postati sui social network sono per la maggior parte vuoti e privi di interesse.
Sarà la sovrabbondanza di informazioni e la facilità di diffonderle, ma la qualità media del post su Facebook, Twitter e simili è bassissima. Aggiornamenti inutili ("accarezzo il gatto", "ho sonno", "stasera vado in palestra"), sommati a test ad andar bene strampalati ("qual'è il colore del tuo segno zodicale?") e inviti per giochi a cui non voglio partecipare ("aiuta il tuo amico a coltivare pannocchie!")... il 90% dei messaggi che giornalmente scorro nel mio profilo sono di questo tipo. Non c'è da stupirsi che non mi manchino, se rimango offline per un po'.
Per evitare un po' di questa spazzatura, come primo provvedimento ho eliminato dalla lista dei contatti tutti i conoscenti di cui non mi importa ricevere news e messaggi: visto che non erano pochi, stiamo a vedere se la situazione migliora.

Notifiche
Le email per comunicarmi la presenza di nuovi messaggi, inviti o commenti.
Per non avere distrazioni, ho ridotto al minimo le notifiche via email che i social network mi inviano; se qualcuno mi scrive o mi invia qualcosa, lo scoprirò quando vorrò accedere al mio profilo. Ho notato che ricevere la notifica via mail mi incuriosisce, mi distrae, magari mi fa interrompere ciò che avevo iniziato per aprire la pagina web di turno: disabilitarle mi aiuta a mantenere concentrata l'attività "social" nei confini di tempo che le ho dedicato impedendole di sconfinare, con tanti ringraziamenti dalla mia casella di posta, finalmente un po' meno intasata.




Tirando le conclusioni, l'esperimento è stato utile per trovare diversi spunti di riflessione e qualche idea per migliorare il mio uso del social network, ma anche per confermare un sospetto: l'astinenza da qualcosa aiuta davvero ad averne una visione d'insieme più dettagliata e completa.

1 commento:

  1. Complimenti, bel post. Anche se arrivo dal mac minimalista e dal mondo Apple e non so nulla di Android, condivido in pieno tutto quello che hai scritto in questo articolo.
    E' difficile riuscire a controllarsi dall'accedere costantemente ai social, ma puntando sulla qualità dei contenuti ed eliminando le varie erbacce, come tu hai fatto, può diventare più semplice.

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