Il successo di Angry Birds è decisamente fuori discussione. Già scaricatissimo sullo store Apple, il gioco è stato successivamente rilasciato anche per Android, per la cui piattaforma nei primi due giorni sono stati effettuati circa due milioni di download. Difficile dimenticare l'annuncio su Twitter degli sviluppatori Rovio: "Another day, another million!".
Mentre arrivano sul mercato mobile processori e schede grafiche sempre più potenti, che permettono giochi più evoluti e gameplay più complesso, gli uccellini restano saldamente alle prime posizioni della classifica dei giochi più cliccati, rilasciando anzi aggiornamenti che aggiungono sempre nuovi livelli.
Come già scritto analizzando il successo di Tetris, un gioco complesso può colpire maggiormente, coinvolgere, rapire... ma per breve tempo. Ci sono titoli spettacolari da cui non ci si staccherebbe per settimane, ma non sono mai, o quasi mai, quelli che a lungo andare rimangono sempre popolari e che riescono a conquistare la fetta più grande del pubblico.
La semplicità sembra dunque essere indispensabile per rendere un gioco immortale, ma perché?
La risposta l'ha trovata lo psicologo Mihály Csíkszentmihályi nel 1975, con la definizione di "Flusso". Da Wikipedia:
[...]uno stato di coscienza in cui la persona è completamente immersa in un’attività. Si caratterizza per il totale coinvolgimento, focalizzazione sull'obiettivo, motivazione intrinseca, positività e gratificazione nello svolgimento del compito
Lo psicologo non si riferiva certo al mercato di videogame per cellulari quando ha condotto il suo studio, ma non sembra strano pensare che la capacità di indurre un "flusso" nel giocatore sia il segreto dei giochi intramontabili.
Csíkszentmihályi ha definito delle caratteristiche generali, che accomunano le attività in grado di creare un flusso, e che potrebbero per molti versi definire i tratti ideali di ogni game.
Riporto le più significative in relazione al mondo videoludico:
- Obiettivi chiari: le aspettative e le modalità di raggiungimento sono chiare.
Non ci sono tutorial o variabili: quel che ci si aspetta dal giocatore è sempre lo stesso in ogni livello, dal primo all'ultimo. Che si tratti di abbattere maiali verdi, allineare mattoncini, consumare file di palline... lo scopo del gioco è evidente ad un primo sguardo.
- Un alto grado di concentrazione in un limitato campo di attenzione (la persona non ragiona su passato e futuro ma solo sul presente).
Non è necessario ricordarsi i livelli precedenti o prepararsi a quello successivo, ogni schermo è un mondo a se stante e può essere giocato a minuti oppure a giorni di distanza dal precedente. L'assenza di una storyline, che arricchisce titoli pensati diversamente, nel caso di giochi casuali come Angry Birds o Tetris è un alleggerimento piacevole, che libera risorse mentali e circoscrive ancor più l'attenzione sul livello attuale.
- Retroazione diretta e inequivocabile: l'effetto dell'azione deve essere percepibile dal soggetto immediatamente ed in modo chiaro.
Non ci sono tempi di caricamento o ragionamenti complessi: il gioco è fluido, lo scorrimento rapido. Colpito il bersaglio, ottenuti punti e bonus, superato il livello.
La mancanza di tempi di attesa viene molto curata nei titoli di successo, che possono essere giocati su svariate piattaforme e non presentano, grazie alla loro semplicità, requisiti hardware proibitivi, che ne limiterebbero la fruizione alla fascia più alta del pubblico.
- Bilanciamento tra sfida e capacità: l'attività non è né troppo facile né troppo difficile per il soggetto.
Questo magico punto di equilibrio è il Santo Graal degli sviluppatori... la logica di progressione della difficoltà dei livelli deve essere accuratamente progettata, così da non scoraggiare ma al contempo non annoiare il pubblico. Non a caso la programmazione delle intelligenze artificiali di un videogame è un aspetto cruciale del suo sviluppo, che spesso segna la differenza tra fiasco e successo commerciale.
- Senso di controllo: la percezione di avere tutto sotto controllo e di poter dominare la situazione.
I comandi sono chiari e intuitivi, il giocatore ha l'impressione di poter gestire ogni aspetto della partita. La presenza del touchscreen è di grande aiuto in questo, poichè poter utilizzare le proprie mani per calibrare il colpo o spostare un elemento aumenta in modo sensibile la connessione tra gioco e giocatore, legando in modo molto diretto la volontà e la sua trasposizione digitale.
- Piacere intrinseco: l’azione dà un piacere intrinseco, fine a se stesso.
Non ci sono secondi fini con cui si gioca: tutto ciò che si desidera è vincere per il piacere di farlo, senza conseguenze o ripercussioni nel mondo esterno.
Secondo i concetti espressi dallo psicologo quindi, la chiave del successo sembrano essere ancora una volta la semplicità ed il messaggio diretto, che deve dominare ogni aspetto del prodotto.
Lo stesso Ville Heijari, uno degli sviluppatori di Angry Birds, ha riassunto ottimamente in un'intervista l'unico vero indice di successo di ogni gioco:
Avevamo l’impressione di avere qualche cosa di davvero eclatante, ma la conferma definitiva l’abbiamo avuta quando il nostro Direttore Generale ha mostrato alla madre (che di solito non gioca) una versione di Angry Birds quasi terminata.
La madre ha rifiutato di restituire l’iPhone per tutto il weekend!
*_* Lo voglio!
RispondiElimina^_^ lo regalo!
bel post :) Spiega perfettamente il successo di Angry Birds :D
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