Di seguito riporto la libera traduzione di alcuni passaggi di un commento letto qui
L'autore mette in luce la stretta connessione tra quel che consumiamo e possediamo e l'ambiente che ci circonda, soffermandosi a riflettere su un aspetto del minimalismo che non è forse tra i primi a cui si pensa.
Posso trasportare tutto ciò che possiedo. Ho alcuni cambi d'abito, un portatile, due pentole, una scodella, uno spork (cos'è uno spork? Questo: http://en.wikipedia.org/wiki/Spork), un futon e una fiaschetta. Mi piace mangiare seduto per terra.
[...]
Possedere troppe cose ti lega, sia mentalmente che fisicamente: ti fa vedere la permanenza degli oggetti inanimati piuttosto che la vitalità della natura e del mondo che ti circonda. Ti rende anche più distaccato dalla natura e ti fa anche dimenticare quanto siamo dipendenti da essa per la nostra sopravvivenza. Ti fa dimenticare la connessione tra il tavolo e l'albero, tra il metallo e il lavoro del minatore. Ti fa dare per scontate le cose e ti illude che la natura abbia risorse illimitate.
[...]
Ogni volta che usciamo a comprarci qualcosa di nuovo, prendiamo qualcosa alla natura. Vivere con poco e non accumulare cose inutili ci fa risparmiare tempo, soldi, stress e aiuta il nostro pianeta, senza bisogno di fare poi molto.
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