Cosa NON mi piace: il multi-tasking per Android


Quello del multi-tasking è un problema ampiamente dibattuto, sia in campo minimalista che tecnologico.
In particolare in quest'ultimo ambito qualcuno prova a dare le sue risposte con prodotti appositi: ecco un esempio di cosa non apprezzo in ambito mobile.
Onskreen ha da poco presentato un prodotto che rende possibile la gestione di più attività parallele su device Android: qui sotto il video che ne presenta le caratteristiche ed una prova live.





Sul proprio device come nella vita reale, la gestione delle attività riflette uno stile completamente personale, che la dice molto più lunga di quanto possiamo credere sul nostro modo di vivere e pensare.
Al di là della facile psicologia e delle astrazioni però, resta il dato di fatto che un cellulare ed un tablet offrono uno spazio fisico limitato, che non può ospitare finestre e icone in quantità pari a quelle del nostro desktop.

Forzare uno strumento che nasce con potenzialità, ambito e percorsi differenti da quelli del computer tradizionale ad emularne il comportamento è a mio avviso una strategia perdente, che lo snatura e complica l'esperienza utente, per quanto ben studiato possa essere il progetto.
La nascita di nuovi strumenti deve condurre ad un'evoluzione dell'interfaccia e ad un ripensamento degli schemi. Nuovi mezzi richiedono nuovi percorsi, tagliati su misura e connaturati alle loro caratteristiche: è una strategia che richiede un investimento iniziale maggiore, ma è l'unica che sul lungo periodo possa risultare vincente.



Immagine: 'From the archives: 2005'





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