Intervista con Dario Lipari, sviluppatore di Modus Operandi


Da poco l'Androide Minimalista ha recensito l'applicazione Modus Operandi, automatizzatore di task scalabile e modulare. Il suo sviluppatore, Dario Lipari, è un ingegnere di 33 anni con la passione (naturalmente) per l'informatica; gli abbiamo rivolto qualche domanda sulla sua creazione e sulla programmazione mobile.


Dario, innanzitutto parlaci un po' di come ti sei avvicinato al mondo Android e com'è stata la tua esperienza di programmatore mobile sino ad ora. 

La mia esperienza di sviluppatore mobile inizia con il mio inserimento come sviluppatore in un team di lavoro in una importante azienda italiana. Il progetto prevedeva la creazione e il mantenimento di un'infrastruttura client-server i cui client erano device mobile con Windows Mobile 2003 SE e superiori. Una volta appassionatomi a questo modello di sviluppo e di business, far ricadere la mia scelta su Android è stata una naturale conseguenza.
Parlando specificatamente di Android il mio interesse personale mi ha fatto studiare l'SDK già dalle prime versione 1.0 e 1.1 e l'acquisto del mio primo T-Mobile G1 importato dagli Stati Uniti ne è stato il consolidamento. La messa in pratica dei miei studi è diventata reale quando, viste le limitazioni hardware del primo device Android, era necessario un intervento software per aumentarne l'usabilità: è così nata la mia prima applicazione reale, "Swapper per utenti root".


Nella recensione di Modus Operandi è stata messo in luce il suo carattere scalabile, basato sull'utilizzo di plug-in: come è stata scelta questa architettura? Quali vantaggi hai visto nel suo impiego e come ti aspetti possa influire sugli sviluppi futuri della tua app?

La scelta di un'architettura estendibile, a plug-in, è alla base dello sviluppo collaborativo.
Così anche sviluppatori esterni al progetto possono sviluppare i propri plug-in avendo a disposizione i template dei progetti eclipse.
In futuro, oltre ai plug-in si potranno creare nuove funzionalità, con poche modifiche propedeutiche al core di Modus Operandi. Di fatto questa architettura è il modo per permettere, a fronte di una parte core completa e funzionale, un'estendibilità assoluta.


Come ti è venuta l'idea di sviluppare Modus Operandi e come ne hai affrontato la realizzazione? Sei stato aiutato da qualcuno o hai lavorato da solo?

Mi sono accorto che mancava un'applicazione che facesse in modo di automatizzare il processo di configurazione di Android, di fatto è nata l'idea di Modus Operandi quando volevo far si che, arrivato al lavoro, il mio android divenisse silenzioso in automatico. Il poco tempo libero a disposizione ha però fatto si che altri sviluppassero la stessa idea e gli stessi concetti in altre applicazioni: infatti sono apparse applicazioni come "Locale" e successivamente "Tasker" che sopperivano, in pratica ed in modi diversi, alle stesse necessità.
Sono però applicazioni a pagamento (9.90$ e circa 6$, rispettivamente) e ho pensato che fosse giusto dare la possibilità agli utenti di avere lo stesso utilizzando un modello di business diverso: quello dell'advertises. Oltre a non aver voglia di spendere per qualcosa che potevo farmi da solo e che avrei comunque condiviso con la community.


Stai attualmente sviluppando nuovi plug-in per la tua applicazione?

Attualmente è in sviluppo il plugin per abilitare/disabilitare la connessione 3G e in futuro arriveranno plugin orientati alla sicurezza: check della SIM e invio email ed sms con posizione gps sono solo una parte delle funzionalità che ho in mente per Modus Operandi! 
;)


Come avrai già letto nelle pagine di questo blog, l'essenzialità di interfaccia e funzioni sono componenti fondamentali dello sviluppo minimalista. Cosa pensi di questo tipo di approccio alla programmazione? Ne tieni conto quando sviluppi?

Sono convinto che rendere le applicazioni più semplici possibile possa essere di grande aiuto all'utente che non sa come funziona una certa tecnologia. Si guardi al successo del modello Apple.
Semplicità, stabilità e funzionalità sono essenziali. Evitare di dare configurazioni complicate e funzionalità estremamente contorte possono essere la chiave di volta nello sviluppo di nuove applicazioni user oriented.

Grazie a Dario e in bocca la lupo per i suoi progetti!
Per chi desiderasse contattarlo, ecco la sua mail, il suo Twitter ed il forum di supporto per le sue app Android. 

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